domenica 9 novembre 2014

La mela, frutto della conoscenza, invito all'amore o pomo della discordia? In conclusione anche la ricetta per una speciale torta di mele mandorlata: la"Torta dell'amor sacro e dell'amor profano".

Benvenuti amici lettori, benvenuti tutti! Oggi il mio salotto privato si apre al pubblico virtuale per la prima volta. Tra un sorso di tè, una chiacchiera e un dolcetto, tanto per aprire le danze, ho deciso di dedicare questo primo post ad un classico. 
Parleremo della simbologia legata alla mela, un frutto di origine asiatica che da sempre ha ispirato la fantasia dell'essere umano, tanto al punto da diventare il soggetto della mitologia e del folklore di moltissimi popoli fin da tempi immemorabili. Ma non solo...dove c'è una mela, c'è quasi sempre una strega!
Hesperiden - 1884 - München - Neue Pinakothek di Hans von Marées
Iniziamo per esempio dalla mitologia greca, parlando di "mela d'oro", il frutto che donava eterna giovinezza, proveniente dal giardino delle Esperidi, le figlie della notte, che proteggevano un albero dai pomi d'oro ai quali si attorcigliava, sempre a guardia dei prodigiosi frutti, il serpente Ladone dalle cento teste. Vi ricorda qualcosa? A me viene in mente il frutto proibito che Eva, tentata dal serpente, colse dall'albero della conoscenza commettendo il peccato originale. La mela d'oro era anche l'appellativo che veniva dato alle città conquistate durante il dominio dell'Impero Ottomano, quelle che divenivano l'oggetto di desiderio del sultano (lo furono Costantinopoli, Buda, Vienna). 
Parlando di conquiste, mi ritorna in mente la storia del "Giudizio di Paride", un mito che ci viene tramandato, ancora una volta, dalla mitologia greca, che poi fu anche una delle ragioni che scatenarono la guerra di Troia. Si racconta che, alla celebrazione delle nozze tra Teti e Peleo (genitori di Achille), Zeus decise di non invitare Eris, la dea della discordia. Colta dal risentimento, Eris decise di recarsi comunque alla festa e di gettare una mela d'oro con sopra la scritta "alla più bella". La mela divenne motivo di contesa tra le tre dee Afrodite, Era e Atena. Zeus, non sapendo che pesci pigliare, decise di sbolognare la faccenda al povero malcapitato Paride che, a detta di tutti, era il giovane più bello tra gli uomini. Quindi, all'uomo più bello venne affidato il compito di scegliere la dea più bella. Naturalmente le tre dee, in cambio del suo favore, promisero dei doni al giovane Paride: Atena promise successo in battaglia e contro ogni altro guerriero; Era promise ricchezza e potere; Afrodite, in cambio della mela, gli avrebbe concesso l'amore della donna più bella del mondo. Paride, che non era certo famoso per furbizia o intelletto, scelse Afrodite che,  per mantener fede alla promessa, lo aiutò a rapire Elena, moglie del re spartano Menelao. Fu così che Paride diede inizio alla guerra di Troia: tutto per una mela e per una donna.
Atalanta e Ippomenedipinto di Guido Reni. Museo di Capodimonte, Napoli
Non è per caso che, durante il racconto delle vicende di Paride, ho puntato l'attenzione sull'espressione "gettare una mela". Difatti, nella cultura Greca, gettare una mela era un chiaro invito all'amore, una dichiarazione esplicita che non ammetteva dubbi. Oltretutto la mela rappresentava anche la fecondità. Gli sposi infatti, durante la cerimonia, erano soliti compiere un gesto scaramantico: mangiare insieme una mela. Si pensava che questo gesto avrebbe favorito la fertilità di coppia.
La mela, simbolo di amore e femminilità, frutto della conoscenza, simbolo dell'anima immortale, di morte iniziatica, di fecondità e abbondanza, di trasmutazione e rinascita spirituale. La mela che, insieme al melograno, assumono importanza mistica per moltissime culture che condividono lo stesso mito se pur distanti tra loro, che sia per connotazione temporale o geografica.
A tal proposito voglio riportare questi versi tratti dal libro Le nebbie di Avalon, uno dei tre libri del ciclo di Avalon, scritto da Marion Zimmer Bradley:


Le Nebbie avvolsero, ancora, le terre… e lambirono le coste dell’Isola delle Mele… un tempo infinito trascorse senza luce sull’Isola Sacra, e sulle terre emerse.
Un giorno in cui la Dea ebbe pietà del dolore delle genti, un leggero soffio tiepido emise ed una brezza tornò a spirare, come alito di Primavera come battito del cuore di una Madre…

Lentamente le Nebbie si allontanarono e fu ancora alba e tramonto… e speranza… e Vita…sulle sponde dell’Isola Sacra di Avalon.

Avalon, in celtico abellio e che in bretone si dice aval, significa melo. Avalon era l'Isola delle Mele. Il melo per i celti era infatti considerato l'albero sacro per eccellenza, il suo frutto era il dono che gli dei concedevano agli uomini degni di considerazione e ai quali veniva concessa la loro benevolenza.
Per dovere di citazione, non posso non menzionare la mela di Guglielmo Tell, quella che, posta sulla testa del figlioletto, l'eroe svizzero dovette centrare con una freccia per aver salva la vita. Esistono tantissimi miti e leggende in cui la mela fa da protagonista, così tante da rendere impossibile l'idea di citarle tutte.
Vogliamo per esempio dimenticare la celeberrima mela di Biancaneve, la famosa favola dei fratelli Grimm?
Mi torna in mente, a proposito di streghe, di aver letto riguardo un incantesimo d'amore di origine germanica in cui l'oggetto del rito era proprio una mela. Sembra che per ottenere le attenzioni della persona desiderata bastasse rivolgere le proprie preghiere alla dea Idun, la dea delle mele sacre. Il rito consisteva nell'atto di prendere il frutto e tagliarlo a metà in senso orizzontale, in modo da vederne la sezione a stella con i semi. Poi bisognerebbe scrivere su un foglio il nome dell'amato/a, riporre il foglio al centro della mela, richiudere le due metà tenendole insieme con dei rametti di mirto. Mettere il tutto a seccare, all'aria o in un forno, alla fine avvolgere il risultato nelle foglie del mirto e metterlo dentro il guanciale della persona amata facendo in modo che non se ne accorga....e qui mi sorge un dubbio. Come può qualcuno non accorgersi di avere un pacchetto di mela e mirto dentro al cuscino e magari dormirci sopra? Per ovvi motivi non mi sento di consigliare di provare l'esperimento in alcun modo.
Al contrario, mi piace molto realizzare dei piccoli talismani profumati con le fettine di mele tagliate sottilissime e sempre in senso orizzontale in modo che sia visibile la stella. Una volta ottenuti questi deliziosi cerchietti,  li lascio seccare con foglie di felce, o verbena, o timo, all'aria oppure in forno. In base ai gusti si può esaltarne il profumo aggiungendo delle gocce di olio essenziale profumato.  Si possono anche utilizzare come decorazioni, si può farne segnalibri, chiudipacco, oppure usarle per abbellire l'albero di natale. A me piace prepararli in prossimità delle festività natalizie e uso in abbinamento l'olio essenziale di cannella che conferisce ai piccoli cerchi dorati un profumo caldo e speziato. Basta qualche goccia e la magia è fatta. Mi piace appenderli qui e lì in giro per casa e ne faccio decorazioni natalizie o li utilizzo per confezionare piccole creazioni da regalare agli amici. La cannella è legata all'elemento fuoco ed ha il potere di scaldare i cuori e creare un'atmosfera accogliente, diffonderne il profumo negli ambienti aiuta a far sentire le persone che si trovano con noi protette e al sicuro. La cannella ha anche un leggero potere afrodisiaco che esalta la simbologia della mela legata all'amore, è oltretutto un olio molto potente utilizzato anche dalla medicina ayurvedica e cinese, è un tonico del sistema nervoso e favorisce la creatività e a combattere le paure, la solitudine e la depressione. Attenzione nel maneggiarla, essendo molto forte può provocare irritazioni sulla pelle. Per usarla sulla pelle, magari come ingrediente in un olio da massaggio, bastano pochissime gocce da diluire in un bicchiere di olio di mandorle dolci. Approfondirò il discorso sulla cannella prossimamente in un altro post, è una spezia particolarmente generosa e merita altrettanta generosità e accuratezza nel parlarne. Magari vi dedicherò il prossimo post. Per il momento la lasceremo in sospeso per ritornare alle mele.

Dopo tutto questo gran parlare di miti e leggende direi che potremmo spostare la conversazione su un utilizzo della mela più casereccio! E' arrivato il momento di dedicarci alla ricetta della Torta di mele mandorlata o, come la chiamo io, la  torta dell'amor sacro e dell'amor profano.
Questo semplicissimo dolce è ottimo da preparare in occasione di un appuntamento autunnale con gli amici o per una persona speciale. Il suo potere è quello di coccolare e accogliere con semplicità qualcuno che ci sta a cuore. Mette di buon umore ed è impossibile resistere al suo delizioso sapore.



Iniziamo con l'occorrente:

  • tre mele (sono ottime le deliziose, ma vanno bene tutte tranne quelle verdi, purchè siano dolci e un poco mature)
  • 230g di zucchero
  • 250g di burro
  • 3 uova
  • 250g di farina
  • 1 bustina di lievito vanigliato
  • un pugno abbondante di mandorle sgusciate
  • due cucchiai di zucchero grezzo di canna
  • poco acqua
  • poco latte (solo se serve)
  • un pizzico di sale
  • uno stampo per torte (io utilizzo quello a ciambella)
Si prepara il forno lasciandolo a riscaldare bene a 180° così, quando avremo finito l'impasto, sarà pronto per la cottura.

Si inizia dividendo i rossi dai bianchi delle uova. In una grande ciotola mischiare lo zucchero con il burro ammorbidito e aggiungervi i rossi. Si mischia la farina al lievito e insieme si versano a pioggia nella ciotola cercando di mischiare evitando che si creino grumi. Mescolare con energia e sempre in un senso. Se l'impasto risultasse troppo duro o impossibile da lavorare, aggiungere appena una goccia di latte per ammorbidire, ma non esagerare, usarne pochissimo altrimenti si rischia di ammorbidirlo troppo. A parte si montano gli albumi a neve con un frustino, si incorporano al composto e si versa tutto nello stampo che avremmo precedentemente imburrato e cosparso con un poco di farina per evitare che durante la cottura il dolce si attacchi ai bordi. Si può anche optare per l'utilizzo della carta forno, io la evito perchè trattiene troppa umidità. Si inforna a 180° e si lascia cuocere per una bella mezzora.
Nel frattempo, nel pestello, mettiamo le mandorle sgusciate e iniziamo a triturarle bene fino a farne una granella grossolana, ci aggiungiamo anche lo zucchero e continuiamo a pestare bene amalgamando i due ingredienti. Quando abbiamo pronta la granella, aggiungiamo a questa circa mezzo bicchiere di acqua e mischiamo bene il tutto girando con un cucchiaio, come se lo dovessimo montare. Il composto dovrà essere abbastanza da coprire la superficie superiore della nostra torta di mele. Se necessario, aggiungere altra acqua. Passata la prima mezzora  il dolce dovrebbe essere quasi al termine di cottura ed ha già lievitato, pertanto possiamo aprire il forno e tirarlo fuori solo per cospargerne la superficie con la granella di mandorle acqua e zucchero grezzo di canna che abbiamo preparato. Rimettere in forno per altri dieci minuti e lasciare dorare la superficie perchè diventi un poco croccante.
A questo punto il dolce è pronto. Una volta freddato si potrà trasferirlo in un piatto di portata e offerto ai nostri ospiti speciali. Si può anche impiattare abbinato ad un cucchiaio di gelato alla vaniglia.
Questa ricetta è una variante sfiziosa alla classica torta di mela, la granella di mandorle la rende molto più appetitosa. La mandorla è tra l'altro un frutto prodigioso le cui proprietà sono esaltate in tutte le culture del mondo, la simbologia alla quale è legato è anch'essa molto affascinante. Con le mele si combinano perfettamente, questo duo godurioso ci conquista e ci soddisfa.
Pensando bene al significato sacro legato alla mandorla, e all'abbinamento con la mela, mi fa venir voglia di ribattezzare questa ricetta con il nome di torta dell'amore sacro e dell'amor profano.


Siamo così giunti alla fine del nostro primo incontro. Il boudoir chiude i battenti, ma solo per darci il tempo di preparare il prossimo articolo dedicato alla Cannella. Vi invito pertanto a tornare la prossima settimana! 

Au revoir!




















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